Il senso di ogni cosa: cosa vogliono dirci le parole di Fabrizio Moro?

“Posso fare a meno dei milioni
tanto portano solo problemi

Il rapporto genitori-figli è da sempre molto dibattuto all’interno della letteratura di tutti i luoghi e di tutti i tempi: Edipo fu inconsapevolmente un patricida; Kafka si trovò a desiderare un padre diverso (e viceversa), così come certamente non limpido fu il rapporto dello Zeno di Svevo. La miriade di storie che ascoltiamo tutti i giorni all’interno dei telegiornali e dei programmi di intrattenimento ci fa comprendere che quante sono le famiglie, tante sono le storie.

Nel mondo della musica va sicuramente ricordato l’augurio di Claudio Baglioni con Avrai al figlio Giovanni, passando per la dedica di Per te di Jovanotti alla sua Teresa, fino ad arrivare allo sguardo sul futuro di A modo tuo di Elisa per Emma Cecile.

A questo proposito, c’è un artista che ha dedicato una canzone (se non di più) a ognuno dei suoi figli.

Il 22 maggio 2009 usciva Il senso di ogni cosa. Fabrizio Mobrici aveva scritto questo testo per la nascita di suo figlio Libero. Era un uomo di poco più di trent’anni che diventava papà per la prima volta. Nel 2020, in piena quarantena, un Fabrizio più consapevole decide di inciderne una nuova versione. Non solo: per realizzarne il videoclip, chiede ai suoi fan di inviargli dei brevi video che rappresentino ciò che per loro era il senso di ogni cosa.

È un testo intriso di un amore senza confini. Ma non solo.

Il testo

Fabrizio Moro è un artista dalla penna diretta e tagliente: i suoi testi – e, in generale, la sua arte – non hanno mai troppe metafore, giri di parole o giochi di stile. Eppure, per quanto riguarda Il senso di ogni cosa, qualcosa – non troppo – da dire c’è.

Fabrizio Moro. Fonte: YouTube

“Posso fare a meno”: sono le parole che Fabrizio ripete costantemente all’interno del testo. Egli le impiega per mettere in contrasto ciò che, a uno sguardo superficiale, sembra essere fondamentale al giorno d’oggi, con ciò di cui lui, essenzialmente, sente veramente il bisogno. Può stare senza i “milioni”, senza “un motore”, senza il “silenzio”, senza “un partito”; può fare persino a meno di “sapere”. E i “milioni” con i quali il testo si apre vengono addirittura demistificati: non solo non sono importanti, ma addirittura “portano solo problemi”. È un attacco importante e provocatorio.

È chiaro che, nel momento in cui nasce un figlio, tutte le priorità vengono ribaltate.

Ma che dire, che fare
quando io, io non posso fare a meno di te”

Nessun luogo del mondo potrebbe contenere l’amore di un padre per il proprio figlio. E il valore di questa nuova vita è talmente grande che non si potrebbe desiderare nient’altro.

“Sei l’infinito tra i miei desideri.
Tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri”

Non si può quantificare.

Libero, però, non è l’unica cosa della quale è disposto a privarsi.

Ma non posso fare a meno del vino”

Ecco che allora, oltre alla cosa più importante della sua vita, Fabrizio inserisce anche una piccola ‘debolezza’, mostrandoci tutta la sua umanità.

Il messaggio della canzone

“E questa canzone che gira e rigira la dedico a te

Una volta elencato tutto ciò che, al giorno d’oggi, la società vuole mettere (inutilmente) al primo posto, Fabrizio pone ancora una volta l’attenzione sull’unica cosa importante nella sua vita. È l’eliminazione del superfluo, all’interno della quale la quotidianità racchiusa dentro un bicchiere di vino vale molto di più di un corposo conto in banca, la bellezza di una passeggiata vale molto di più dell’ostentazione di un’auto di marca e l’immensità all’interno della quale può guidarci l’immaginazione vale molto di più di ogni conoscenza.

Fabrizio Moro nel videoclip de Il senso di ogni cosa. Fonte: YouTube

In un periodo storico segnato dalla politicizzazione di ogni aspetto del reale, Fabrizio, nella maniera più naturale possibile, afferma:

“Posso fare a meno di un partito
tanto il pane me lo devo guadagnare

E non potrebbe essere altrimenti, per uno che vive “non amando troppo gli schemi”.

Il mio senso di ogni cosa

Nel 2007, Fabrizio scriveva:

“Mi domando se avrò un figlio
e se mio figlio mi odierà

Sono alcuni dei versi contenuti nella seconda strofa di Libero, singolo pubblicato da Fabrizio nel 2007.

È commovente osservare che, invece, bastino due anni e una nuova vita per cambiare prospettiva.

“Il mio unico amore
il senso di ogni cosa che c’è”

E questo suo nuovo grande amore non può che chiamarsi Libero.

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