Da Holden ad Alfa, passando per Ermal Meta

La mia top 3 musicale di marzo

Marzo è un mese di snodo: c’è ancora un po’ di Sanremo, ma la primavera inizia ad anticipare i ritmi più freschi, in previsione dell’estate. Sicuramente, nelle prossime settimane, sicuramente ci verranno anticipati alcuni dei brani che ci accompagneranno per il trimestre più caldo dell’anno.

Soffermandosi sulla situazione attuale, però, sono tre i pezzi che, a mio avviso, si sono distinti nell’ultimo mese.

Una bella novità, un bel ritorno e una collaborazione interessantissima.

Solo stanotte – Holden

Ci sono artisti che partecipano a un talent perché ne hanno necessità; viceversa, altri lo fanno perché è il programma ad aver bisogno di loro. Per quanto mi riguarda, Holden appartiene alla seconda categoria. Basti pensare, ad esempio, alla cover di Quanto forte ti pensavo di Madame, realizzata sabato sera durante la prima puntata del serale di Amici: come è stata la sua unica esibizione, così è l’unica che mi sia rimasta veramente impressa. Nella voce, nell’interpretazione, nella sicurezza, nell’interazione con Elena ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per iniziare una bella carriera una volta uscito dal talent.

Holden nel video di Solo stanotte. Fonte: YouTube

Solo stanotte è uscita il 5 marzo scorso, insieme agli inediti degli altri cantanti partecipanti a quest’edizione del programma. Joseph Carta sperimenta dal falsetto alla voce piena e in tutti i registri trasmette il suo turbamento: esprime la sua esigenza di lasciarsi andare all’interno di una relazione tossica. È giunto il momento di allontanarsi, ma questo spaventa e porta a un tira e molla nocivo per entrambe le parti. Che sia veramente questa l’ultima volta?

“Mi dispiace sentire ‘hai ragione’
solo ora che è l’ultima volta davvero

Rispetto ai precedenti Nuvola e Dimmi che non è un addio, il fraseggio è talmente veloce da richiamare il mondo hip-hop e arriva tutta l’inquietudine di Holden.

L’unico pericolo – Ermal Meta

A tre anni dal suo ultimo album Tribù urbana, Ermal Meta è uscito l’8 marzo con L’unico pericolo. Come si fa a conciliare vita privata, vita sociale e lavoro?

“Lo so che non ti va,
ma alla tua felicità quando ci pensi? Mai

Dopo averci abituati a metafore, simboli e accostamenti unici, Ermal lascia spazio a una concretezza disarmante. Non potrebbe essere altrimenti in questo momento della sua vita: tempo fa gli è stato diagnosticato un angioedema da stress, che l’ha costretto a fermarsi in uno dei momenti più intensi della sua carriera, obbligandolo ad annullare il tour e le varie presentazioni del libro Domani e per sempre (del quale vi ho già parlato in passato).

“Dai, concediti almeno un minuto
un piccolo sogno pure mezzo distrutto”

Il pezzo parla della cieca fiducia che riponiamo nei confronti di chi ci sta accanto: quando diamo tutto a una persona, il fatto che possa tradirci è veramente l’unico pericolo. Il problema non è dover ricostruire tutto da zero, ma farlo senza quel punto di riferimento.

Ermal Meta nel video de L’unico pericolo. Fonte: YouTube

L’introduzione del pezzo ricorda Stelle cadenti, canzone contenuta proprio in Tribù urbana, mentre nella seconda strofa inizia con un modo di cantare ‘alla Dalla’, probabile esito della ricerca effettuata in questi ultimi anni.

Sogna, ragazzo, sogna – Alfa e Roberto Vecchioni

La serata delle cover del Festival di Sanremo dà ogni anno la possibilità alle nuove generazioni di conoscere i capolavori della musica italiana. A volte, l’artista in gara riesce ad avere la fortuna di interpretare il brano proprio con chi l’ha generato.

Sogna, ragazzo, sogna è la title track dell’album pubblicato da Roberto Vecchioni nel 1999. Galeotto fu il cantautore per i genitori di Alfa – nome vero Andrea de Filippi – che si sono innamorati proprio ascoltando le sue canzoni. Quale altro artista avrebbe potuto chiamare per farsi accompagnare sul palco dell’Ariston?

Alfa e Roberto Vecchioni. Fonte: YouTube

Il pezzo è stato scritto da Vecchioni per gli alunni del liceo nel quale aveva insegnato per anni, nel momento in cui lasciava il suo lavoro di professore; a ognuno di loro diceva:

“Manca solo un verso a quella poesia:
puoi finirla tu

Nella nuova versione del pezzo, queste parole sono rivolte ad Alfa, che, con estrema umiltà, apre la strofa inserita da lui stesso dicendo:

“Non so se sarà poesia oppure solo carta straccia”

Si tratta di due poetiche totalmente diverse: ricercata e aulica quella di Vecchioni, più immediata e quotidiana quella di Alfa che, in linea con Vai! – il pezzo che ha portato in gara all’ultimo Festival di Sanremo – trasmette tutta l’energia giovane di un ragazzo che non vuole porsi limiti e che invita se stesso e i suoi coetanei a non fermarsi di fronte a nulla. Ed è quello che lui stesso ha fatto, trovando il coraggio di contattare un’artista immenso, che non solo si è offerto di affiancarlo sul palco dell’Ariston, ma gli ha anche concesso di incidere la nuova versione di Sogna, ragazzo, sogna, uscita sulle piattaforme digitali il 6 marzo scorso.

E l’immagine di Roberto Vecchioni che si fa da parte per godersi le parole di Andrea sul suo stesso brano, guardandolo con ammirazione, è uno dei ricordi più significativi di questo Festival.

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