L’emotività di Wax e Aaron. I guanti di sfida tra Isobel e Maddalena: chi ha vinto veramente?
Tra mamme chioccia, giudici che cadono dalle poltrone e Paola e Chiara dell’ultima ora, sabato sera è andata in onda la terza puntata del serale di Amici22. Un’edizione che continuo a ritenere un po’ nebulosa, senza particolari momenti in cui si rimane a bocca aperta di fronte alle esibizioni dei ragazzi, che sono talentuosi, sì, ma nessuno sembra spiccare in maniera particolare sugli altri. Certo, da questo discorso continuano a essere esclusi Angelina, che potrebbe benissimo già tenere in piedi una serata intera da sola, e Ramon, che nel guanto di sfida sui virtuosismi ha fatto paura: giri che rasentano la perfezione, linee spaventose… e poi come fa a essere così aggraziato? Per non parlare del fatto che quando, come in Grande amore, esce dal repertorio e si esibisce in pezzi comunque pieni di tecnica, mi piace veramente tanto.
In entrambe le categorie, in questa edizione emergono due antagonismi dal punto di vista artistico (e, forse, nel primo caso, anche da quello personale). Sarà per il fatto che sono due ragazzi (da un lato) e due ragazze (dall’altro) o perché i rispettivi professori continuano a metterli l’uno/a contro l’altro/a. fatto sta che ormai è difficile non fare un confronto.
Continuo a sostenere che, tra tutti i cantanti rimasti, Wax sia sicuramente quello più a fuoco. Tra le sue cover di sabato sera quella che sicuramente più ci è rimasta impressa è Mio fratello è figlio unico. Wax è sempre autentico sul palco; in questo pezzo, però, forse lo è stato un po’ di più. Lo testimonia la perdita di controllo verso la fine del brano: la voce gli trema e qualche lacrima scende, perché ci ha messo dentro la sua vita. Poi, quando Maria gli chiede di più, quasi si trattiene, a uno sguardo superficiale potrebbe risultare quasi freddo e distaccato nel salutare suo fratello; ma l’esibizione che abbiamo appena visto toglie ogni dubbio.
E poi i suoi inediti. Nelle ultime edizioni, ho sempre notato che chiunque si trovi con un piede dentro e uno fuori dal programma tende a giocarsi il tutto per tutto. Wax, infatti, all’inizio di Grazie è ancora più sincero e delicato del solito, poi nel ritornello esplode nuovamente. Lo stesso in Ballerine e guantoni, sul finale del quale perde totalmente il controllo e va bellissimo così.

Trovo, inoltre, che questo ragazzo stia facendo dei passi avanti anche dal punto di vista umano: sta iniziando a non andare sempre sulla difensiva, ad ascoltare fino in fondo chi ha di fronte (anche quando si tratta di un giudice che lo critica) e a prendere tutto con più serenità. Il suo viso disteso di fronte a un punto perso insieme alla consapevolezza che sta per finire al ballottaggio ne è la prova.
Diretto rivale di Wax è senza dubbio Aaron, un ragazzo dal potenziale altissimo. Siamo rimasti tutti folgorati dalle sue esibizioni durante la prima puntata del pomeridiano, facendolo salire subito sul carro del vincitore. Il suo timbro così particolare e il suo modo di tenere il palco non passano di certo inosservati. In questi mesi, però, ho trovato le sue interpretazioni un po’ ripetitive, tutte con la stessa carica emotiva, che finiva per risultarmi, spesso, un po’ eccessiva. Sabato sera, invece, ho visto qualche bagliore. E non parlo solo di Ti sento, una prova che ha affrontato in modo davvero coraggioso, raggiungendo un ottimo risultato.
La verità è un brano bivalente: è meraviglioso, lo ascolteresti tutto il giorno, ma allo stesso tempo vorresti non farlo, proprio perché non vuoi sentirtela dire, quella verità. Ho trovato che Aaron ce l’abbia raccontata abbastanza bene. Abbastanza, sì: c’è ancora da lavorare, ma sicuramente ha fatto dei passi avanti. Ed è per questa ragione che non sono totalmente d’accordo con Cristiano Malgioglio per quanto riguarda L’emozione non ha voce: è vero, è una canzone la cui interpretazione dimostra che less is more, mentre lui, mano a mano che procedeva, forse era un po’ troppo. All’inizio del pezzo, però, ha dimostrato che, se vuole, sa dosare l’emozione.

Ha solo diciotto anni e penso che, se acquisirà maggiore consapevolezza a riguardo (dentro o fuori da Amici), potrà diventare davvero un bravo artista.
Credo che dal punto di vista televisivo, di spettacolo e di danza, i guanti di sfida tra Isobel e Maddalena siano una delle cose più forti di questa edizione. Sono due bellissime ragazze con un fisico pazzesco, il che nel ballo non guasta (anzi, meglio quando c’è). Essendo ormai le sfide unidirezionali da parte della Celentano nei confronti di Emanuel, sono tutte all’insegna della personalità, dote che crede manchi a Maddalena. Quest’ultima, però, forse anche perché le parole della maestra la infastidiscono non poco, ha fatto uno scatto assurdo. Sul palco è super presente con gli occhi, col viso e col corpo, che ha imparato a muovere in maniera più forte e incisiva rispetto a come ci aveva abituati durante il pomeridiano. Nel guanto sulla sensualità l’ho trovata veramente tanta roba e, per quanto io non sia un tecnico, quelle gambe perfettamente distese a 180° mi hanno sconvolta.

Anche Isobel, ovviamente, è stata bravissima, passionale e totalmente padrona della scena; si vede che questo è proprio il suo, non solo per quanto riguarda i passi, ma anche l’espressione. In tutto ciò, rimango scioccata quando penso che, in due, non arrivano a quarant’anni.

Isobel e Maddalena sanno entrambe come farsi guardare, oltre a essere due grandi lavoratrici che sono riuscite a portarsi a casa anche una disciplina come la pole dance. Sabato sera, poi, hanno dato anche una bella prova di amicizia e di maturità, il che non guasta mai in un programma seguito da giovanissimi.
Certo, qualcuno sostiene che Maddalena, nel rispondere alla maestra, sia stata altezzosa e poco umile. Cosa ne penso io?
È semplicemente una ragazza che sa il fatto suo e che ha il coraggio di parlare quando non trova giusto quello che le viene detto.
A partire da Emma, passando per Briga e Giordana, sono sempre stata sempre dalla parte dei (solo presunti) presuntuosi e (solo presunti) arroganti.
Quantomeno, sono sempre i più veri. Di loro, ci si può sempre fidare.


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