Amore e tormento nelle canzoni di chi è riuscito a trovare un equilibrio
Poco meno di un mese fa ha compiuto 27 anni, ma ha già portato a termine, l’estate scorsa, il suo primo tour negli stadi, radunando oltre 600.000 persone e tra qualche mese è già pronto a raddoppiare. Le sue canzoni hanno segnato e continuano a segnare gli anni più belli di una generazione intera, forse anche perché chi lo ascolta, più o meno consapevolmente, percepisce la forte passione che mette in quello che fa.
Niccolò Morriconi, in arte Ultimo, in seguito alla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo, ha pubblicato Alba, il suo nuovo album. Un disco nel quale lui stesso afferma di essersi messo a nudo totalmente, ancora di più di quanto abbia fatto nei suoi lavori precedenti. È un altro viaggio che l’artista ci ha dato l’opportunità di fare attraverso la sua interiorità: l’amore è il tema principale, che sia per una donna o per la musica, ma c’è spazio anche per riflessioni introspettive, comprensione e attenzione agli altri… e anche per il tormento. Tutto, però, inserito all’interno di un’atmosfera che lascia intravedere il raggiungimento dell’equilibrio di chi ha imparato a incassare i colpi nel modo giusto, pur continuando a sentirli.
Alba è stato anticipato da Vieni nel mio cuore, singolo che si lascia cantare, pubblicato a maggio dell’anno scorso in vista del tour estivo. A ottobre è poi arrivata Ti va di stare bene, una canzone che già ci aveva fatto intuire l’atmosfera più distesa che avrebbe pervaso tutto l’album, attraverso una serenità che viene trasmessa non solo dal messaggio del testo, ma anche dall’arrangiamento, che si chiude con un bellissimo assolo di chitarra elettrica (dietro il quale c’è probabilmente lo zampino di Andrea Rigonat).

Infine, sul palco dell’Ariston, abbiamo ascoltato Alba, un pezzo che è l’ulteriore dimostrazione della sua preparazione tecnica e della sua estensione vocale, doti che Ultimo ha saputo mettere a servizio dell’interpretazione di un testo contenente diversi desideri nascosti, alcuni dei quali potrebbero essere benissimo definiti delle bellissime utopie. È un brano che comincia quasi sussurrato, per poi esplodere nel finale. Anche La pioggia di Londra ha lo stesso tipo di costruzione: inizia con i toni bassi della sua voce che, però, nel momento in cui sente l’urgenza di fare una romantica richiesta d’aiuto, si apre totalmente. In Tornare a te Ultimo sceglie, invece, una sorta di alternanza tra strofe sussurrate e voce piena, alla quale affianca anche un falsetto pazzesco; è una canzone nella quale esplode prima lui, poi la musica, in una strumentale finale davvero bella.
Rimanendo sulle competenze e sulle capacità tecniche, in alcuni dei pezzi del disco non mancano parti rap, che sono quelle nelle quali Niccolò tira fuori tutto se stesso. Come succede in Nuvole in testa, uno sfogo personale, all’interno del quale non dimentica di ricordarci il ruolo fondante della musica nella sua vita.
Ho i tasti di un piano per mostrare il mio ego
Il rap è presente anche in Vivo per vivere, il racconto concreto e tangibile di una mancanza che si vorrebbe non fosse più tale, accompagnato da un arrangiamento decisamente fresco.
E la leggerezza mescolata alla malinconia è un po’ una delle parole d’ordine di tutto il lavoro. Tutto diventa normale racconta la fine di qualcosa; si sente nell’interpretazione la consapevolezza di chi sta soffrendo, ma la melodia è allegra. Non diversa la storia di Titoli di coda, un amore finito ma che non serba rancori. È un pezzo molto bello, nel quale voce e musica si sposano benissimo. Ma c’è spazio anche per il colpo di fulmine di Sono pazzo di te, raccontato in maniera quasi scherzosa ma tangibile, attraverso un altro arrangiamento “da stadio”. Tu è, invece, un pezzo in cui Ultimo mostra riconoscenza verso una donna che l’ha salvato, sapendo bene come prenderlo; una dedica sincera e non smielata. Ma la dichiarazione d’amore più bella all’interno dell’album è sicuramente Amare, sulle note di un pianoforte che trasmette serenità.
Scusa se a volte mi chiudo
è che spesso non trovo risposte nei perché.
Ma tu mi riporti, lo giuro,
a capire che amare è l’unica strada che c’è

Uno dei punti di forza di Ultimo sono sicuramente i suoi testi, scritti interamente da lui e strettamente legati alla sua vita e alla sua interiorità. Ed è per questo che ha sentito la necessità di raccontare la storia di Joker, anche lui un ultimo, un cattivo che è tale perché la mancanza d’amore lo ha portato a esserlo.
Joker
perdona il mondo, perdona lo schiaffo
perdona il tempo e poi perdona te stesso.
Se senti freddo e poi non trovi un vestito,
Joker,
puoi chiamarmi: da stanotte hai un amico
Infine, Le solite paure, forse il testo con le frasi più incisive, perché contiene il fine ultimo del suo fare musica.
Ma, quando ti dico che esisto in funzione a questo,
io intendo che ho una missione,
che vivo e scrivo per questo.
E lo so bene:
dovrei avere anch’io una vita
ma ho scelto di usar la mia per crearne una collettiva
Un obiettivo molto ambizioso, quasi sconcertante.
Ma la cosa veramente sconcertante è il fatto che, in così poco tempo, grazie alla sua immensa dedizione, Niccolò sia riuscito a raggiungerlo.

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