Il giorno in cui ho smesso di pensare Deluxe edition, il nuovo album di Irama

L’ultimo lavoro discografico di uno degli artisti più eclettici degli ultimi anni

Di sé, sui social e nelle interviste, non lascia trapelare molto. Ha due occhi di ghiaccio che dentro nascondono tutto il suo essere (e chissà quanto altro). Fra poco meno di un mese compie 27 anni, eppure ha già ottenuto tanti risultati importanti. Oltre alla partecipazione a quattro festival di Sanremo e alla vittoria di un talent, è uno dei pochi a poter vantare il superamento dei 100 milioni di streaming su Spotify. Le sue canzoni da ormai cinque anni accompagnano le nostre estati; cresciuto tra Guccini e de André, ha preso da loro la forza tagliente della scrittura e l’ha inserita all’interno del pop, rivelandosi uno dei cantautori più interessanti della scena musicale contemporanea. Il suo nome d’arte in malese significa ritmo, oltre ad essere l’anagramma del suo secondo nome che, neanche farlo a posta, coincide esattamente con quello della persona che ha contribuito alla sua rinascita.

Venerdì scorso, 25 novembre, è uscito Il giorno in cui ho smesso di pensare (Deluxe Edition), l’ultimo lavoro discografico di Irama. L’album era già stato pubblicato in una prima versione il 25 febbraio di quest’anno, in seguito alla sua partecipazione al Festival di Sanremo con Ovunque sarai, un brano intenso e commovente che gli ha fatto sfiorare il podio. Al suo interno, tantissime collaborazioni: oltre alle produzioni ormai immancabili di Shablo, sono presenti duetti con Sfera Ebbasta, Lazza, Epoque e perfino con Willy William. Ma il più fortunato è stato sicuramente quello con Rkomi: triplo disco di platino, 5 gocce ci ha accompagnati dall’inizio della primavera per tutta l’estate. È un brano così fresco che ogni volta che lo si ascolta è come se fosse la prima! Il loro sodalizio, iniziato l’estate 2021 con Luna piena, si è rivelato di nuovo efficace e ultimamente si è concretizzato anche nella loro partecipazione a Celebrity hunted, lo show a puntate disponibile su Prime video. È un disco che mette in luce il suo essere un artista poliedrico, capace di passare dalla ballad intensa all’elettronica, dall’interpretazione struggente a quella più misurata, dal racconto di un amore leggero alla passione più incontrollata.

Siccome, però, aveva ancora qualcosa da dire, ha deciso di pubblicarne una versione deluxe, che, oltre a tutti i brani già contenuti nella precedente, contiene tre pezzi inediti, oltre al successo estivo PAMPAMPAMPAMPAMPAMPAM. Il singolo di lancio è Ali. Negli ultimi tempi, Irama ha dimostrato una grande crescita per quanto riguarda la tecnica vocale, acquisendo ancora più consapevolezza delle molteplici potenzialità del suo timbro. Ce lo dimostra questa ballad intensissima, in cui la tensione è alta per tutta la durata del brano: dai bassi più profondi ai picchi più alti, dove quasi grida e gli si spezza la voce, per esprimere un dolore raccontato da un testo senza mezzi termini.

E quelle ali io le, le strapperò
Perché indossarle è solo una tortura

Caratterizzata da un mood totalmente diverso è Canzoni tristi, interpretata in coppia con Rose Villain. Leggerezza e freschezza si fondono in un sound supermoderno e sono inserite in un racconto diretto, ironico e… sui generis. Voi fareste mai portare whisky al vostro funerale!?

Irama nel video ufficiale di PAMPAMPAMPAMPAMPAMPAMPAM. Fonte YouTube

L’ultima novità dell’album è Moonlight, che parte con un andamento lento per poi esplodere quasi subito in una cavalcata impetuosa, che finisce all’improvviso al termine del brano. Un amore intenso, quasi esagerato, che non si priva di nulla. Potrebbe essere definita un po’ la sintesi degli altri due brani, nella quale si coniugano benissimo sia la produzione originale che la sua capacità di interpretare.

Sono tre brani diversissimi, ma tutti egualmente rappresentativi dell’artista che li interpreta. Le produzioni sono sempre al passo coi tempi e assolutamente accattivanti, perfettamente in linea con le diverse situazioni che descrive.

Sono fermamente convinta del fatto che Irama sia uno degli artisti più versatili degli ultimi tempi. È riuscito a concretizzare il suo amore per i grandi cantautori in una penna personalissima, forte e diretta, attraverso la quale è capace di dar vita a testi che vanno dalla storia d’amore disordinata ai legami importanti con i suoi familiari. È capace di raccontare sia la leggerezza della stagione estiva sia l’intensità del dolore e della passione. Tutto questo rimanendo perfettamente al passo con i tempi: usa autotune e effetti vocali, ma è soltanto una scelta stilistica, non certamente dettata dal bisogno. Negli ultimi anni, poi, è cresciuto tantissimo dal punto di vista vocale e musicale viaggiando, sperimentando e lasciandosi sorprendere. Soprattutto, non smettendo mai di studiare, di essere curioso e di conoscere. Riesce a risultare credibile in tutto quello che fa non solo grazie al talento e alle doti artistiche, entrambi innegabili, ma perché vive quello che racconta. Non importa il genere musicale, ma la verità che c’è dentro quello che scrive.

Perché, prima di Irama, c’è sempre Filippo.

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