Non siamo soli, il primo album di Alex

L’introspezione che diventa musica

Silenzioso, misterioso al punto tale da risultare quasi schivo, ma sempre grato ed educato. Non mette i titoli alle canzoni, perché crede che rischino di rovinarle. Tanto fatica a dire (o non vuole dire) a parole, tanto più arriva forte quando è sul palco. Alessandro Rina, in arte Alex, è stato uno dei principali protagonisti dell’ultima edizione di Amici. Mi è bastato sentirlo una volta, durante il primo pomeridiano, per capire che avesse qualcosa in più. Non è uno di quei bei timbri potenti che si autocompiacciono, ma la voce di un ragazzo di vent’anni con l’esigenza di raccontarsi attraverso la musica. Il suo percorso all’interno della scuola lo ha molto aiutato in questo: se inizialmente non si sarebbe mai sognato di lasciare l’asta o il pianoforte e prendersi la scena, al serale Alex ha capito che questa poteva essere una possibilità in più per esprimersi. Ha iniziato ad aprire gli occhi e a cercare il pubblico con lo sguardo. Ne esce poi con una personalità ben definita, che sicuramente non farà fatica a trovare il proprio spazio nel panorama contemporaneo e della quale si è accorto anche Ermal Meta, che lo ha invitato ad aprire i suoi concerti questa estate (Ermal ha sempre avuto buon gusto…!). Alex, attraverso il suo primo ep, parla a noi e a se stesso, dicendoci e dicendosi che Non siamo soli: così ha deciso di intitolare il suo primo lavoro discografico uscito venerdì scorso.

All’interno dell’album si possono trovare tutti gli inediti che ci ha fatto conoscere durante il suo percorso, con i quali ci ha mostrato tanto la sua voce quanto la sua eccezionale capacità interpretativa.

Title track dell’ep, Non siamo soli è il pezzo che Alex ha presentato per la prima volta durante la finale. È scritto a quattro mani con Giordana Angi; sono due artisti che hanno la grande capacità di usare un linguaggio elegante, mai banale ma capace di arrivare. Ogni volta che ascolto questa canzone, penso che siamo proprio fortunati ad avere due artisti così giovani che scrivono così: siamo più di quello che sembriamo e che crediamo. Dimmi che non esiste il sole ma è uno specchio che riflette quel che vede. Anche Ammirare tutto ha un testo bellissimo. Dovremmo tenerlo sul comodino e rileggerselo tutte le mattine prima di iniziare la giornata: ci invita a fare dei passi verso gli altri e a capirli fino in fondo, mettendo da parte giudizi e preconcetti. E questo non stupisce da parte di Alex che è stato spesso vicino ai suoi compagni durante i momenti difficili, intuendo sempre i loro stati d’animo e trovando sempre le parole giuste al momento giusto.

Alex in questi mesi ha anche ricevuto un regalo da uno degli artisti più promettenti della scena contemporanea. Michele Bravi ha visto in lui una personalità cristallina, giusta per interpretare un pezzo che aveva tenuto chiuso in un cassetto per diversi anni, credendo che la sua voce non riuscisse a dire con la giusta convinzione le parole che aveva scritto. Senza chiedere permesso parla di chi si tiene sempre un passo indietro rispetto agli altri, ma poi capisce che non c’è bisogno di un’autorizzazione per fare ciò che sentiamo. Alex stesso, incontrando Michele, ha dichiarato che raramente non interviene sui testi delle canzoni, ma che, in questo caso, è riuscito ad immedesimarcisi senza bisogno di farlo. E nell’interpretarlo, fa capire di sentirlo tantissimo. Il gioco è sempre lo stesso: le note alte non gli servono per mettere in mostra quanto è bravo, ma per farci arrivare il messaggio in maniera ancora più incisiva.

Alex. Fonte: Witty tv

Tra silenzi è uno dei miei inediti preferiti tra tutti quelli di questa edizione. Anzi, forse proprio IL mio preferito. La stessa Loredana Bertè, dopo averglielo sentito cantare, ha notato in lui qualcosa di speciale, facendo accendere i suoi occhietti malinconici. È il primo brano che Alex ha scritto all’interno della scuola, non senza difficoltà, visto che per la prima volta si è ritrovato a doverlo fare non nel silenzio della sua cameretta ma in mezzo al rumore e alla vita di tante altre persone. Mi è sempre sembrato, però, che sentisse in maniera particolare questo pezzo e che lo interpretasse con una forza particolare: direttamente e indirettamente, parla di lui e di tutte quelle persone che sono presenti e vivono toccando la vita con i gesti, senza bisogno di tante parole.

Accade e Sogni al cielo sono i due pezzi che forse gli hanno portato più fortuna. Il primo gli ha permesso di vincere uno il contest di Radio Zeta, entrando così a far parte della programmazione di RTL 102.5. Probabilmente è uno degli inediti cui Alex è più legato: per lui è consapevolezza, quella di lasciarsi andare e non voler capire sempre, perché semplicemente accade. Con Sogni al cielo Alex è entrato nella scuola e con Sogni al cielo ha concluso il suo percorso in finale. Ci ha permesso di conoscere il suo modo di scrivere: ricercato ma evocativo, intriso di quella malinconia che ha fatto avvicinare tante persone a lui e che è capace di trasmettere attraverso la voce. Malinconia che se n’è andata dai suoi occhi quando ha saputo che Katoo avrebbe ascoltato il suo inedito, per poi decidere di produrlo. Questo pezzo è lui nella sua totalità ed è forse per questo che, la prima volta in cui ha sentito tutto il pubblico cantarlo insieme a lui, si è dovuto addirittura fermare per l’emozione. Ma non poteva immaginare che quelle stesse persone, qualche mese dopo, gli avrebbero permesso di conquistare il suo primo disco d’oro. Ho una palma davanti a me… Alex ha davvero una palma fuori dalla finestra della sua stanza. Oggi, riguardandola, vuole dirci di non stancarci mai di urlare i nostri sogni al cielo aspettando che ricadano: a lui, finalmente, è successo.

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