Il trionfo di Luigi. I premi di Alex e Sissi. Grandi sorprese per Michele e Serena. Tutte le emozioni della finale!
Amici di Amici, ciao! Ebbene sì, è arrivato il giorno che speravo non arrivasse mai! Questa edizione mi è entrata nel cuore fin primi mesi, per svariati motivi: il livello altissimo di quest’anno, l’educazione dei ragazzi, la voglia di fare, i bellissimi rapporti che si sono creati… Purtroppo ieri sera è finita! È vero che per tutti, cantanti e ballerini, la vera sfida inizia ora, ma mi mancherà tantissimo aspettare tutti i giorni il daytime per vedere l’evoluzione delle dinamiche in casetta e la puntata per capire il modo in cui ci avrebbero stupiti attraverso il loro talento e le loro esibizioni. Perciò, eccomi qui a tirare un po’ le somme dei percorsi dei sei finalisti, che oggi escono da lì dentro cresciuti da tutti i punti di vista e pronti a prendersi il mondo.
Albe è entrato nella scuola il primissimo giorno, presentando il suo inedito Millevoci. Anna Pettinelli si è subito resa conto di quanto fosse forte questo pezzo e non ha esitato a dargli un banco. Diciamo che ci ha visto molto lungo, dato che, nel giro di tre mesi, il singolo si è guadagnato un disco d’oro! D’oro però non è solo la certificazione che è riuscito a ottenere, ma anche l’anima di chi lo canta. Albe è sempre stato un amico fedele per tutti i suoi compagni, non risparmiandosi mai nel stare loro vicino nei momenti difficili e sempre pronto a chiarire e ricominciare subito dopo aver discusso con qualcuno di loro. Soprattutto, però, ha dato una bella lezione a tutti noi: ci ha insegnato che non c’è niente di male a scoprirsi i difetti. In uno degli articoli precedenti, ho ricordato la presa di coscienza da parte sua del fatto che molti passi falsi da lui commessi fossero dovuti ad una sorta di immaturità, ad un lato di lui che non ha mai voluto crescere. Albe non solo ha saputo riconoscerlo: si è guardato dentro, si è rimboccato le maniche e si è impegnato a migliorarsi. Puntata dopo puntata, ha dimostrato a tutti quanto sia cresciuto, nella testa e nella musica, guadagnandosi tante piccole soddisfazioni e facendo ricredere la giuria e tutti noi. Grazie a se stesso, alle sue forze, è passato dall’essere colui che rischiava di non andare nemmeno al serale all’essere uno dei finalisti di questa ventunesima edizione.

Albe non è un ragazzo che sa sempre cosa dire, che fa sempre la cosa giusta al momento giusto, che filtra troppo bene i pensieri. Spesso è stato ripreso per i suoi comportamenti e per le parole che avrebbe o non avrebbe dovuto dire. La sua forza sta proprio qui: non è perfetto, non vuole esserlo, ma è proprio grazie a questa sua spontaneità e autenticità se è entrato nel cuore di molti. Ed è per questo che gli vogliamo bene!
Sissi entra nella scuola dopo un mese e mezzo e subito abbiamo capito tutti quanto fosse forte artisticamente: Come come ci è rimasto subito in testa, con il suo sound accattivante il suo mood spensierato. Qualunque professionista con il quale si sia interfacciata in questi mesi è sempre rimasto a bocca aperta. Ricordo ancora quando Gianluca Ginoble, pur non avendola sentita cantare dal vivo (in quella puntata Sissi non partecipava alla gara cover, essendo stata già ammessa al serale) si è sentito di farle i complimenti. È proprio brava! E questo lo sanno bene i giornalisti, che ieri sera hanno deciso di consegnarle il premio della critica.

Ne consegue che, tutti i momenti di cedimento che Sissi ha manifestato, non sono stati causati da problemi dal punto di vista artistico. Per tanto tempo non è stata compresa dal pubblico: il suo voler risultare sempre “leggera” e sorridente, il suo ridere nelle situazioni di disagio inizialmente l’ha fatta apparire negativamente agli occhi delle persone, che hanno iniziato a giudicarla una ragazza poco seria. Alla fine, però, abbiamo capito tutti che non è così. Sissi ha tantissime fragilità; molte cose feriscono la sua forte sensibilità, e questo si è visto da tutte le lacrime che ha versato quando Maria ha provato a scavare dentro di lei. Ogni volta che si è confrontata con brani intensi, appartenenti alla storia della nostra musica, ci ha sempre fatti emozionare, mettendo in evidenza come Sissi non sia solo una grande voce, ma anche un grandissimo cuore. Ed è proprio grazie alla sua sensibilità che non si è mai risparmiata nello stare vicino ai suoi compagni in difficoltà, a capirli, a dire loro qualche parola di conforto. In quei momenti, dalle stesse parole che, rivolte ad altri, parlavano anche un po’ di lei, è venuto fuori forte e chiaro quanto sia un’anima bellissima.
In tutti questi anni, qualunque ballerino all’interno della scuola di Amici che non rispettasse i canoni della maestra Celentano, non è mai riuscito a farle cambiare idea. Tutti siamo sempre stati quindi portati a pensare che fosse un’impresa impossibile e che la maestra fosse del tutto irremovibile. Poi è arrivata Serena. Ha sempre accettato qualsiasi compito la maestra le assegnasse senza mai perdersi d’animo. Persino lei, la prof più temuta d’Italia, non ha mai tardato di sottolinearne i miglioramenti e i passi avanti. Soprattutto, ne ha sempre elogiato il carattere “Quello che mi piace di questa ragazza è che non si impegna e basta, ma lo fa con cervello”. Puntata dopo puntata, però, critica dopo critica, Serena ha iniziato ad incassare il colpo e a non riuscire a prendere più di petto le parole severe che le venivano rivolte. Le sue lacrime, però, sono sempre rimaste in casetta, perché in sala e in puntata ha sempre dato il suo 100%, mettendoci davanti agli occhi tutta la sua capacità espressiva e la sua energia, tanto da guadagnarsi, grazie al parere del pubblico, il premio TIM.

Serena ci ha poi insegnato una cosa importantissima: il suo modo un po’ ruvido di affrontare le situazioni non è sicuramente indice di arroganza, ma il mezzo attraverso il quale ha scelto di proteggersi dalle parole dure che si è sentita dire in tutti questi mesi e che l’ha fatta andare avanti. Se è riuscita a crescere lo deve solo a se stessa e alla sua grande capacità di incassare il colpo. E qualcuno, dall’altra parte del globo, se n’è accorto: la Hayley’s school of dance ha deciso di offrirle una borsa di studio per la prossima stagione lavorativa, realizzando così uno dei suoi più grandi sogni.
Michele è entrato a pochissime settimane dall’inizio del serale, ma questo non lo ha svantaggiato. Il suo talento enorme non ha bisogno di tanto tempo per essere riconosciuto! Esibizione dopo esibizione, non ha mai sbagliato un colpo. Performance a parte, Michele ci ha insegnato quanto siano importanti l’impegno, la dedizione, il lavorare sempre a testa bassa. Mai una parola di troppo, mai una frase fuori posto. E d’altronde non potrebbe essere diversamente, per un ragazzo di poco più di vent’anni che a undici anni ha lasciato la sua Caserta per inseguire il sogno di diventare ballerino. E si sa che, chi ha una storia di questo tipo, da grande non può essere altro che un lavoratore instancabile. Ultimo arrivato tra tutti i finalisti, ha subito guadagnato la stima e il rispetto di tutti i compagni, per molti dei quali è diventato subito un fedele confidente. Giusto il tempo di prendere poi un po’ di dimestichezza e ci ha mostrato anche il suo lato più leggero e scherzoso. Ieri sera ha portato sul palco per l’ennesima volta tutta la sua capacità tecnica e la sua fortissima presenza scenica, senza risparmiarsi mai, tanto da arrivare a fine puntata con le gambe distrutte, ma con il premio della categoria danza in mano.

Non solo. Roberto Bolle (uno a caso!) ha deciso di invitarlo a ballare con lui il 5 settembre sul palco all’OnDance Final Show, al Castello Sforzesco di Milano. Insomma, è proprio vero che il mondo della danza sa! Michele è ormai un professionista, e credo proprio che lo aspetti un futuro straordinario.
Alex è stato una delle colonne portanti di questa edizione. Il suo è un talento cristallino, grandissimo, impossibile da non individuare. Alex ci ha insegnato che la freddezza spesso è solo apparente e, soprattutto, non è sinonimo di insensibilità. Lo testimoniano i rapporti fortissimi che è riuscito a creare con tutti i compagni. Mi fa sempre sorridere pensare al fatto che spesso i ragazzi in casetta prestassero più ascolto alle sue parole piuttosto che a quelle di Maria! La saggezza è certamente una dote rara a vent’anni, ma ancora più raro è avere la capacità di metterla a servizio degli altri. Alex ha un grandissimo dono: capire le persone, ascoltarle e riuscire a comprendere cosa è giusto che chi ha di fronte si senta dire. Credo che tutte queste doti non siano evidenti solo nella vita di tutti i giorni, ma anche nella sua arte: ogni volta che canta, arriva al cuore grazie alla grandissima intensità delle sue interpretazioni.

Alex non ama parlare di sé e, anche per questo, non è sicuramente una persona immediata o semplice da capire. Il compito di un artista, però, credo sia quello di farci entrare nel suo mondo non necessariamente attraverso quello che dice, ma con la sua arte. E lui l’ha fatto: tutti i suoi inediti, anche attraverso i testi, ci hanno, forse indirettamente, mostrato ogni volta una parte nuova di lui, dandoci modo di esplorare sempre più a fondo i diversi lati della sua personalità, e il riscontro del pubblico non ha mai tardato di arrivare. Mi emoziono un po’ a ripensare a quel pomeriggio di ottobre in cui Maria ha dovuto interrompere la sua esibizione perché si era un po’ commosso a sentire il pubblico cantare con lui il suo inedito! Ed è proprio dall’amore della gente che è partito per crescere ed aprire ogni giorno di più le porte della sua anima, esibizione dopo esibizione: Alex entra con Sogni al cielo e finisce con Sogni al cielo, ma sembra che siano due persone diverse a cantare. Lui è più maturo, più sicuro e più libero. Io non ho dubbi: questo ragazzo ha tutte le potenzialità e i numeri per affermarsi nel panorama musicale contemporaneo, grazie alle sue grandissime capacità e a tutto l’amore che è riuscito a guadagnarsi a poco a poco da tutte quelle persone che non si sono fermate all’apparenza, ma si sono volute addentrare nella sua anima complessa.
E infine, Luigi. Quando l’ho visto arrivare, quel 19 settembre, ho subito pensato che fosse uno che la sapeva lunga in fatto di musica. Ma non potevo immaginare minimamente cosa ci fosse dietro. Il suo percorso è stato (e continuerà ad essere) un esempio per tutte quelle persone alle quali la vita ha dato il resto. Luigi ci ha insegnato che non importa la dimensione e l’entità dell’ostacolo, se il sogno è più grande. Ci ha subito mostrato tutte le sue fragilità, le sue difficoltà e quel maledetto problemino che a 16 anni si è insinuato nel suo corpo e che lo ha portato a dover controllare le emozioni: rabbia, tensione, dolore, nervosismo… Tutto questo, però, non lo ha mai fermato. Anzi, credo fermamente che sia attraverso questa sua ferita che esca tutta la forza delle sue interpretazioni, soprattutto quelle più intime. Ed è grazie a queste ultime che ho compreso quanto fosse speciale. Di volta in volta, ha messo sempre un pezzo di sé e della sua storia all’interno delle canzoni. Nella sua arte Luigi non si controlla, ci mette voce, chitarra, corpo, espressione… tutto! Come nel caso di Sissi, anche per lui non sono mai mancati i riconoscimenti dall’esterno. “Ho sentito che c’era qualcosa di speciale”. “Tendi ad abbracciare la gente”. “È molto credibile quando cerca di trasmettere quello che vuole dire”.
Ma Luigi non è cresciuto solo dal punto di vista artistico. È entrato un ragazzo diffidente, che aveva paura di affezionarsi, ed esce come chi non si è vergognato di mostrare il dolore che gli arrecava l’uscita dei compagni ai quali si è più affezionato. È entrato come un ragazzo che amava tantissimo i propri genitori ma che faceva tantissima fatica a farglielo sapere, mentre oggi è pronto a dir loro “Tutto quello che faccio lo dedico a voi” e a voler spostare il plexiglass che lo separa dal suo papà mentre continua a ripetergli “Ti voglio bene”.
Ieri sera ha vinto la gratitudine nei confronti di chi ha sempre assecondato i suoi passi: mamma e papà, ma anche Maria, alla quale Luigi dice “Se sto bene è grazie a te”. Ha vinto la forza di chi non si ferma di fronte agli inciampi della vita, ma anche la fragilità di chi ha paura di mostrare le sue parti più spigolose per paura di farsi male. Ha vinto chi ha imparato a mostrarle con la musica. Ha vinto chi nasconde la rabbia e il dolore negli occhi, ma sa dosarli al punto giusto nelle canzoni. Ha vinto chi, dentro quegli stessi occhi, ha sempre nascosto un sorriso. Ha vinto chi con la musica ci vive tutti i giorni, tanto da potersi permettere di produrre uno degli inediti più fortunati di questa edizione. Ha vinto sia la giovane rockstar capace di riarrangiare pezzi del secolo scorso in chiave contemporanea e l’interprete intenso di ballad. Ha vinto l’educazione, l’umiltà lo studio, la dedizione, l’amore… Ha vinto Luigi!

“Voglio viverlo Amici. Non voglio passarci e basta. Voglio lasciare un’impronta. E arrivare dove so.” Mi sa che ce l’hai fatta, Luigino!
P. S. Messaggio per tutti coloro che lo imparano a conoscere solo ora in quanto vincitore di Amici: mi raccomando, maneggiare con cura!

Lascia un commento